PENSIERI TRATTI DA UN PERIODO NERO

ciao! premetto che questo pensiero non l'ho scritto io ma una mia cara soulmate. Lo volevo condividere con voi per la sua profondità e perchè ho ancora le lacrime da quando l'ho letto dieci minuti fa!

Molti di voi in realtà non la avranno neanche notata, la mia assenza di questi giorni. Ma non importa: anche se sarò sempre di meno su facebook, e nonostante il mio essere volubile e questo mio periodo di merda...sono qua. Sono qua ed è il suo compleanno. 

E non mi va di fare grandi poemi o robaccia simile. Io so quello che ha significato e che significa per me quest'uomo, e tanto mi basta. Sono arrivata ad odiarlo, a farmelo stare indifferente...sono arrivata a sfogare su di lui il mio odio e le mie frustrazioni. Ho accantonato lui e la sua musica per quasi due anni, l'ho messo in un angolo. L'ho insultato, l'ho denigrato. Ho denigrato i Placebo, i loro spettacoli e le performance, a volte stantie, ferme, senz'anima.
E lui se ne è rimasto lì, in quell'angolino minuscolo, angusto, buio e asfissiante del mio cuore. Attaccato, con quella smorfia un po' sofferente, e gli occhi un po' lucidi, come di pianto, sul muro della mia camera. Lui mi ha osservata sempre, nonostante la mia tentazione di farlo in mille pezzettini, di togliere quel maledetto poster e quegli occhi troppo indiscreti che mi maceravano l'anima nel punto più dolente.
Zitto, non ha fiatato.
Ha pianto, ha macinato km, ha ascoltato generi completamente diversi di musica e le mie urla...ha continuato a vivere in me, con me.
E' stato paziente, gliene do atto.
Mi ha aspettata, ancora una volta.
E sono tornata. L'ho aiutato a venir fuori da lì, dal quel posto scomodo ed angusto dove l'avevo recluso.
Ho ascoltato, pochi giorni fa, hold on to me e...sono tornata. L'ho fissato ancora una volta, ho guardato il poster e quegli occhi, e per un attimo mi è sembrato di essere io, quella indiscreta, che stavolta fosse stato lui a regalarsi a me.
Chi ha detto che la corsa è finita?
Chi ha detto che sono troppo vecchio?
Anche io sono una povera piccola ragazza, col peso del mondo sulle spalle.
Aggrappati a me.
Aggrappati a me.
E mi sono calmata.
Mi ha sorriso, ed io ho pianto e ho serrato i pugni, ancora una volta.
E' uno dei pochi che riesco quasi a guardare negli occhi, sapete? Per l'altezza, dico.
E nonostante lui resti comunque ugualmente l'unico che mi faccia sentire molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto più alta di quanto in realtà non sia.
Sei sempre la mia anima gemella, sai?
Mi sei mancato, Bri.
Grazie.

Adesso spero che tu non abbia più paura di invecchiare.
Tanti auguri, piccolo mio. Buon concerto, spaccagli il culo!
Avrei voluto che spaccassi anche il mio stasera ma...sono stata impossibilitata a raggiungerti, ancora una volta. E forse me lo merito, perché t'ho trascurato così tanto.
Però sono tornata a casa, dopotutto.
E perdonatemi questo sproloquio, se potete. Ma ne avevo bisogno.
Vi voglio comunque bene, a tutti.